venerdì 29 giugno 2012

Quanta arte a Lucca!


 

...E questa mostra su Rafal Olbinski, non è da meno.Il mondo pittorico dell' artista polacco, rarefatto e suggestivo, si può ammirare precisamente dal
15 giugno 2012 - 15 luglio 2012
Comprensorio: Piana di Lucca
Comune/Località: Lucca
Indirizzo: Via del Battistero 38
Per chi vuol saperne di più:
http://www.dovealucca.it/eventi-lucca/2332-lucca-mostra-olbinski-in-lucca?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed%3A+eventi-a-lucca+%28Dove+a+Lucca+-+Eventi%29


Sara Balugani

giovedì 28 giugno 2012

Visionario ed irriverente: Lachapelle a Lucca

LACHAPELLE: STAR STRAVAGANTI E SENSUALI

Nei suoi scatti regnano le atmosfere stravaganti dei sogni più assurdi e talvolta proibiti.
Ma questo è il suo marchio di fabbrica: Lachapelle provoca e lo fa in maniera davvero raffinata e sublime.
Da domani 29 giugno al 4 novembre 2012 è possibile ammirare alcune opere presso il Lu.C.C.A. Lucca Center of Contemporary arts.
Elton John al pianoforte
Sono stati raccolti 53 scatti che immortalano in maniera stravagante attori e personalità pubbliche con una sensualità e forza espressiva mai vista prima. Lo scopo della rassegna è raccontare il percorso della produzione dell'artista attraverso 10 serie (Star System, Deluge, Earth Laughs in Flowers, After the Pop, Destruction and Disaster, Excess, Plastic People, Dream evokes Surrealism, Art References e Negative Currency).
Io non me lo perdo... voi?!?

Giuseppe Figliè

Festa di San Paolino a Lucca

San Paolino, patrono della città di Lucca, viene festeggiato il 12 luglio di ogni anno, giorno in cui il Santo compì il miracolo per cui ancora oggi è ricordato.

Chiesa di San Paolino, Lucca

La leggenda vuole che il 12 luglio del 1664, i cannoni posti sulle Mura adiacenti a Porta S.Donato furono attivati per sparare in onore alla memoria del Santo, ma un errore accidentale portò alla deviazione dei colpi che si diressero sulla folla presente nella zona. Il fatto che non ci fossero né morti né feriti fu considerato un miracolo attribuito proprio a S.Paolino.

Oltre alle cerimonie religiose vengono promossi anche eventi folkloristici. Oggi si organizza per la festa di S.Paolino anche il "Palio della Balestra".
Tra i tanti eventi organizzati da non perdere mercoledi 15/07 alle 20.15 la suggestiva luminara: vengono spente tutte le luci elettriche ed un mare di candele invade le vie..... da vedere, una bella città sotto un altro affascinante ed insolito punto di vista.
Ecco il programma!


Sara Balugani 

mercoledì 27 giugno 2012

Un museo da ridere

IL MUSEO DELLA SATIRA E DELLA CARICATURA DI FORTE DEI MARMI

Oltre la Capannina e il mare c'è di più. C'è una Forte dei Marmi che resiste all'invasione dell'orda russa con i loro macchinoni e la loro cafonaggine e crede fermamente nel valore della cultura.
Lo dimostra il Premio della Satira Politica che oggi compie 39 anni e che nel tempo si è conquistato un posto di tutto rispetto a livello internazionale.
La lungimiranza di alcuni amministratori pubblici (!?!) ha portato alla nascita del Museo della Satira e della Caricatura ospitato nel vecchio forte leopoldino nel centro città.
Napolitaneide
Fino al 1 luglio, potete ridere sulla collezione di vignettte "Napolitaneide, storia di un settennato e anche più" dove in modo simpatico ed arguto viene spiegata la presidenza di Giorgio Napolitano.

A settembre 2012 invece ci sarà la premiazione del 39° concorso internazionale sulla satira politica.

Non venite al Forte solo per il mare (che tanto non è un granchè) e la movida, ma per la cultura, proprio quella cultura che ha reso Forte dei Marmi celebre negli anni passati. Thomas Mann, Enrico Pea, Giuseppe Ungaretti, Gabriele D'Annunzio vi dicono nulla???

Giuseppe Figliè


martedì 26 giugno 2012

Come  promesso al docente Masini ogni settimana vi illuminerò con una pillola di saggezza del mio repertorio ! Comincerò stamani con la prima :

- é stato scoperto da poco come si riproducono i massi !!
-Facendo sasso!

(dopo questa credo che posso anche lavorare tranquillo in pace con i miei sensi )

venerdì 22 giugno 2012

Siena come Venezia: una città dell'acqua

Siena e l'acqua: una rincorsa continua


Fonte della Pescaia - Museo dell'Acqua, Siena

La vollero. La cercarono e la trovarono. I Senesi quando ci si mettono sono davvero testardi. Si resero subito conto che la città era priva di acqua corrente se si tralasciavano piccoli rivoli e torrenti che scorrevano ai piedi della collina.

Un bottino
Come fare allora a portare l'acqua in cima alla città? Il bisogno aguzza l'ingegno e i Senesi ne erano pieni.
Decisero di intercettare l'acqua intrappolata al di sotto della città negli strati di roccia appena sottostanti. Uhm .... più facile a dirsi che a farsi. Ma voi non conoscete i Senesi......
Scavarono una serie di gallerie sotterranee, i famosi bottini, lunghe circa 25 km per rifornire di acqua corrente la città e le sue attività economiche e sociali. 
Se pensate che quindi il Museo dell'Acqua presso la Fonte di Pescaia sia un museo classico, vi perderete tutta la magia di un'esperienza sensoriale unica che vi farà immergere nel rapporto che Siena ha avuto con la sua amante più dispettosa e difficile da trovare: l'acqua.
Una delle vasche di raccolta dell'acqua che sgorgava dai bottini
Il museo ripercorre grazie a video interattivi e soluzioni multimediali la ricerca e lo studio che i Senesi misero in piedi per cercare questo prezioso elemento per la vita della città. Animazioni 3D, pannelli sensibili al tocco e alla presenza illustrano la grande opera di ingegneria idraulica di Siena nel costruire la rete dei bottini che riusciva a mantenere un'inclinazione dell'1x1000 lungo tutto il tragitto del bottino fino alla fonte cittadina. I dadi, l'archipendolo, i galazzoni, la calcite, il gorello: lasciatevi trasportare dal fluire della storia dell'acqua e di come i Senesi la scovarono dove prima non c'era.
Forse l'avrebbero trovata anche nel deserto....
Dal bottino alla vasca di Fonte di Pescaia


Giuseppe Figliè

giovedì 21 giugno 2012

La memoria dell' acqua

Chissà se si ricorderà anche di questo tramonto....
La parte di territorio che stiamo trattando, non può essere scissa da un elemento fondamentale quale l'acqua: del mare, del lago, delle sorgenti, del ricordo dei mestieri ormai quasi scomparsi ma la cui eco rievoca antichi sapori, fino ad ora intangibili, che noi proveremo a riportare alla memoria....
Le principali sorgenti sono 66, di cui 17 monitorate per avere un occhio attento alla qualità dell’acqua che beviamo. Sono idealmente state collegate da un percorso denominato "strada delle sorgenti", sarebbe interessante proporre come itinerario alternativo, considerato anche che dalle colline di Massarosa è possibile ammirare un bel panorama del lago di Massaciuccoli, del mare della Versilia (che nelle giornate limpide arriva a mostrare le coste della Sardegna), delle Alpi Apuane.


Comune di Massarosa
Le bandiere blu


Sara Balugani & Giuseppe Figliè

Fate e leggende a Massarosa

Massarosa e la piana di Massaciuccoli: posti di fate e folletti e leggende che popolano l'immaginario collettivo non solo dei nostri bambini.
La fatina dell'acqua


Si racconta infatti che una sera un gruppo di ragazzi passò vicino ad una villa di Massaciuccoli e videro alcune fanciulle ballare di notte intorno ad un fuoco. Vi tornarono la sera dopo e le stesse fanciulle erano lì che danzavano. I ragazzi si fecero coraggio e .... continua la lettura.

Sara Balugani e Giuseppe Figliè


mercoledì 20 giugno 2012

Le professioni del Turismo in Toscana


Il Turismo è un fenomeno complesso e sfaccettato la cui analisi non può prescindere dai riferimenti normativi che ci arrivano dalla Comunità Europea. 
E' necessario citare il Trattato di Maastricht del 1992 che, riconoscendo come politica comunitaria anche la protezione dei consumatori e lo sviluppo delle reti trans-europee (trasporti, comunicazioni, energia) quale simbolo della libera circolazione, introduce il principio di sussidiarietà. Esso, prima ancora che un principio organizzativo del potere, è un principio antropologico che esprime una concezione globale dell'uomo e della società, in virtù del quale il fulcro dell'ordinamento giuridico è la persona umana, intesa sia come individuo che come legame relazionale.
A livello di organizzazione del potere, quindi, le funzioni vengono attribuite al livello ‘più basso’ di governo e l'Unione (il livello più alto) interviene solo laddove l'azione dei singoli Stati non sia sufficiente al raggiungimento dell'obiettivo: tale principio viene definitivamente ratificato in Italia con la modifica del Titolo V della seconda parte della Costituzione (2001)
Contina a leggere...

martedì 19 giugno 2012

"diaccio marmato"

"diaccio marmato": questa espressione mi ha sempre fatto un po' ridere, ma trovo che sia fortemente evocativa del freddo nella sua essenza rappresentata dal marmo. In qualche modo si collega agli apparati tombali, metafora del freddo eterno, o alle nostre chiese in cui gli spessi muri rivestiti di marmo impediscono al caldo di entrare.. comunque sia, il marmo è sinonimo di freddo anche se ho ben impresso nella mente il ricordo del riverbero abbacinante della Piazza di Colonnata in una giornata d'estate, a mezzogiorno.. ci si poteva rosolare in quella piazza!
Marmo sinonimo di freddo, ma anche di durezza e tenacia e di quella aspra lotta che Michelangelo condusse con la pietra per piegarla alla propria idea di bellezza o di interiore tragedia come nella Pietà Rondanini di fronte alla quale è impossibile non commuoversi pensando al comune destino dell'artista e dell'Uomo.
Intere montagne sono state sventrate per ricavare marmo e, lasciando da parte le considerazioni sull'impatto ambientale e sulle condizioni dei lavoratori nelle cave, chi avesse voglia di capire qualcosa in più del legame viscerale tra questa pietra e il territorio di Carrara, può visitare il Museo del Marmo.
La litoteca, come ci ha raccontato la guida interna, è la più fornita del mondo e c'è da perdersi tra le varietà esposte chiedendosi come sia possibile che una pietra possa essere così diversa e così infinitamente bella e fredda.
Il percorso museale si snoda attraverso bacheche con diorami e riproduzioni di attrezzature usate fin dai tempi dei Romani per estrarre il marmo (e il processo è cambiato poco nel tempo), pannelli con spiegazioni e fotografie delle cave e dei lavoratori. E i lavoratori delle cave li troveremo poi in una galleria al termine del percorso: dai pannelli ci raccontano brani della loro vita lavoratova, momenti belli e momenti tragici come quelli ritratti dal fotografo Enzo Cei nel suo libro "Cavatori"

Antonella Marcucci

lunedì 18 giugno 2012

Il Maestro si fermò anche a Villa Ginori

Villa Ginori sulle rive di Massaciuccoli
Alcuni barchini ormeggiati presso la Villa
Grazie alla stretta amicizia con i proprietari della dimora storica, il maestro Puccini amava rilassarsi anche su questa riva del lago Massaciuccoli. Immersa nella vegetazione locale e a pochi passi dall'oasi della Lipu, Villa Ginori offre un panorama diverso al turista che vuole scoprire il lago.
Il porticciolo di attracco dei barchini

Costruita dal Marchese Carlo Ginori-Lisci che era il proprietario della piana di Massaciuccoli dal 1887, la Villa, oggi dimora storica, era il centro di gestione di buona parte delle attività economiche della zona....prima fra tutte l'estrazione della torba con cui venivano realizzati i mattoni. Il maestro Puccini strinse un legame particolare con la residenza dei Ginori-Lisci visto che la villa era adiacente al suo capanno da caccia e i marchesi erano dei raffinatissimi intenditori di musica classica (si racconta che la figlia del Marchese si fosse innamorata di Puccini che ne fece la sua musa ispiratrice....).
Oggi la Villa ospita un B&B che ha mantenuto lo stile di un tempo grazie al restauro conservativo effettuato nel secolo scorso. Per contattare il B&B, scrivete a info@lapiaggetta.com.

Giuseppe Figliè e Sara Balugani

venerdì 15 giugno 2012

La piana


La piana Lucchese

La memoria della Piana Lucchese
 
a cura di Elena Toader, Elena Pietrasanta ed Annamaria Cioffi

             



" L’eco degli zoccoli "

Ricordare da dove veniamo per comprendere quello che siamo.

Seguiamo allora i passi fatti da famiglie contadine che si sono trasformate in aziende industriali facendo conoscere questa parte di Lucca in tutto il mondo.



                  


 Lo zoccolaio:



 

Lo zoccolo tipica calzatura dei contadini lucchesi, ricavata dalla lavorazione del pioppo verde ed intagliata a mano, è diventato nel tempo una delle più importanti attività della zona di  Segromigno in Piano.
Lo zoccolo, in principio intagliato grossolanamente a mano resistente e pratico, era la calzatura adatta alla dura vita dei campi.
 
A partire dagli anni 50 da calzatura agricola si trasforma divenendo tra gli anni 70 ed 80 un accessorio di moda.
 

La lavorazione, svolta durante le veglie all’interno delle tipiche case della campagna lucchese “case di corte “ , affiancava quella principale agricola.



Divenne poi la principale attività con un fiorire di piccole aziende familiari e poi industrie affermatesi sia  sul mercato Americano che Europeo.

Oggi queste aziende producono calzature di alta qualità anche per i marchi più importanti della calzatura italiana.

Le cascine e  i granai vennero trasformati in piccoli laboratori.
Lo zoccolo lavorato a mano con strumenti quali  “l’uncavino “ e lo “sfiossino” ed una panca a tre piedi e tanto “olio di gomito “ veniva chiamato “pianella”.

La prima lavorazione dello zoccolo partiva dal taglio del legno se ne ricavavano i ceppi che venivano lavorati dai “ ceppini” se ne ricavava il fondo a cui veniva appliata una  suola in gomma per non scivolare. Si passa poi alla lavorazione della tomaia in pelle e quindi all’assemblaggio, la sera si sentivano gli “spillini” spillare la tomaia al fondo; magari dopo aver fatto il turno di mattina in manifattura , alla cantoni o nelle cartiere.

http://www.gavorchio.it




Casa di corte :


Il tutto ruota attorno alla “corte”
Unica nel suo genere è la casa di corte è la tipica abitazione della campagna Lucchese. 
Sono unità abitative una attaccata  all’altra, il padre permetteva ai figli di costruire la propria abitazione appoggiandosi alla propria , sviluppandosi in altezza si può dire che sono iprecursori delle villette a schiera dei nostri tempi.



Veduta di Corte Pistelli degli anni 50   




Sul davanti della casa in genere si trova la stalla e il granaio con le tipiche “mandolate” (tutelate dalle belle arti) con in mezzo una ampia aia a comune che ospitava anche il pozzo ed il forno per il pane.
La vita di corte era affascinante  fatta di solidarietà ed aiuto reciproco sia per il lavoro che per l’educazione dei figli, in genere le corti erano abitate da gruppi appartenenti allo stesso nucleo familiare.

Vita contadina nella piana lucchese:



La via Francigena: 



 


E una  strada storica che in epoca medievale costituiva il cammino principale attraverso il quale i pellegrini si recavano a Roma. La città di Lucca, che al traffico economico legato alla via Francigena doveva gran parte della propria ricchezza, era raggiungibile, provenendo dalla piana lucchese e determinò la costruzione, lungo il suo corso, di ospizi di accoglienza, borghi, monasteri e castelli che costituiscono esempi di architettura romanica.



mercoledì 13 giugno 2012

Una bella Resistenza

Lucca 7 giugno 2012, ore 8.45, i primi arrivi sono visibilmente condizionati dalle ore piccole fatte la sera prima con gli amici. Tanto domani andiamo in gita...Ricordi più o meno lontani quelli dell'ultima gita fatta con la scuola. Non c'è il preside, non ci sono i professori, o perlomeno quelli che interrogano, c'è però tanta voglia di stare insieme. Le battute si sprecano e il clima è quello giusto (a parte l'aria condizionata...).
Il tragitto è breve ma le ultime curve mettono a dura prova autista e stomaci..
Finalmente siamo arrivati.
Ad attenderci ci sono Giulia, la nostra guida, un bel giardino e un buon caffè. Non sappiamo ancora cosa ci sia dentro a quel semplice edificio che pian piano attira la nostra curiosità. 
Entriamo piano, in silenzio, come si fa nelle case degli altri, ma la prima impressione è subito diversa da quella di un museo tradizionale.
Gli uomini e le donne che compaiono sugli schermi hanno i volti delle nostre mamme, dei nostri padri, dei nostri nonni. Sono semplici, istintivi, alcuni più colti, altri meno, alcuni esperti nel parlare, altri incerti ma tutti veri. Uno dei periodi più bui della storia contemporanea ci passa davanti come fosse un romanzo in cui ogni personaggio recita il proprio ruolo. E' questa la forza della narrazione. Quella di tenerti attaccato alle parole, ai significati, alle espressioni, agli sguardi, ai silenzi. 
Poi all'uscita i primi commenti, le prime riflessioni, le prime valutazioni.
Sicuramente siamo usciti più stanchi ma anche più informati. Un museo così ti fa riflettere non ti abbandona subito al tuo destino. Te lo porti dentro per un po'.
Si riparte per Lucca, lo spirito ora è alto. Siamo contenti di quello che abbiamo visto. Di averlo visto insieme. Le battute accompagnano i tornanti veloci dell'autista. Ci si conosce sempre meglio, si prova il piacere di stare insieme, di parlare fuori dagli schemi rigidi dell'aula. Siamo contenti di averla fatta. Di essere andati in gita. Ci è servito per imparare quello che potremmo progettare nella nostra vita professionale, ma ci è servito anche  stare insieme e per starci bene.

Maurizio

domenica 10 giugno 2012

" Mia Madre" di Giovanni Pascoli


 "Mia Madre" di Giovanni Pascoli 





Zitti, coi cuori colmi,
ci allontanammo un poco.
Tra il nereggiar degli olmi
brillava il cielo in fuoco.
... Come fa presto sera,
o dolce madre, qui!
Vidi una massa buia
di là del biancospino:
vi ravvisai la thuia,
l'ippocastano, il pino...
... Or or la mattiniera
voce mandò il luì;
Tra i pigolìi dei nidi,
io vi sentii la voce
mia di fanciullo... E vidi,
nel crocevia, la croce.
... sonava a messa, ed era
l'alba del nostro dì:
E vidi la Madonna
dell'Acqua, erma e tranquilla,
con un fruscìo di gonna,
dentro, e l'odor di lilla.
... pregavo... E la preghiera
di mente già m'uscì!
Sospirò ella, piena
di non so che sgomento.
Io me le volsi: appena
vidi il tremor del mento.
... Come non è che sera,
madre, d'un solo dì?
Me la miravo accanto
esile sì, ma bella:
pallida sì, ma tanto
giovane! una sorella!
bionda così com'era
quando da noi partì.

OPERE PRINCIPALI DI GIOVANNI PASCOLI




                                     CRONOLOGIA

DELLA VITA DI GIOVANNI PASCOLI








Celebrare Giovanni Pascoli nel centenario della sua morte significa riflettere su un poeta che ha inciso profondamente sulla formazione culturale degli italiani, sulla storia del nostro Paese ed in particolare sulla Letteratura del '900...
 

http://www.fondazionepascoli.it/





Parte Prima:
Dalla nascita alla laurea e all'insegnamento liceale a Matera.
Parte Seconda:
Insegnamento al liceo di Massa e al liceo di Livorno; la vita con le sorelle Ida e Maria; le prime medaglie d'oro al Concorso di Poesia Latina di Amsterdam; nascita delle Myricae;ideazione delle antologie scolastiche Lyra Epos .
Parte Terza:
Matrimonio della sorella Ida; affitto della casa di Castelvecchio; Professore all'Università di Bologna; prima edizione di Epos e dei Poemetti, nascita del Fanciullino.
Parte Quarta:
Vita insieme a Maria; insegnamento universitario a Messina e a Pisa fino alla nomina a successore di Carducci nella cattedra bolognese di Letteratura Italiana; delle antologie Sul limitare e Fior da Fiore; edizione degli studi danteschi Sotto il velame e La mirabile visione; acquisto della casa di Castelvecchio; edizione presso l'editore Zanichelli dei volumi che raccolgono le sue poesie.
Parte Quinta:
Rapido peggioramento delle condizioni di salute fino alla morte per cirrosi epatica; edizione di Le Canzoni di re Enzio.
 
1855 - 1884 | 1884 - 1895 | 1895 - 1897 | 1898 - 1906 | 1906 - 1912




                
OPERE PRINCIPALI DI GIOVANNI PASCOLI



1.     Myricae, Livorno, R. Giusti, 1891. Nozze Gelmi-Marcovigi

2.     Myricae, Myricae, Livorno, R. Giusti, 1892

3. Veianius. Carmen Johannis Pascoli e Pago S. Mauri in certamine poetico Hoeufftiano praemio aureo ornatum, Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1892

4. Phidyle. Carmen Johannis Pascoli Liburnensis in certamine poetico Hoeufftiano magna laude ornatum, Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1894

5. Laureolus. Carmen Johannis Pascoli Liburnensis in certamine poetico Hoeufftiano magna laude ornatum, Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1894

6. Lyra Romana. Ad uso delle scuole classiche, Livorno, R. Giusti, 1895

7. Castanea. Carmen Johannis Pascoli ex Castro Sancti Mauri civis Liburnensis in certamine poetico Hoeufftiano magna laude ornatum, Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1896

8. Cena in Caudiano Nervae. Carmen praemio aureo ornatum in certamine poetico Hoeufftiano. Accedunt duo poemata laudata, Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1896

9. Poemetti, Firenze, R. Paggi, 1897

10. Epos, Livorno, R. Giusti, 1897

11. Iugurta. Carmen Johannis Pascoli ex Castro Sancti Mauri civis Liburnensis et Bargaei in certamine poetico Hoeufftiano magna laude ornatum, Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1897

12. Minerva Oscura. Prolegomeni: La costruzione morale di Dante, Livorno, R. Giusti, 1898

13 La Ginestra. Pace! L'era nuova. Il focolare, Milano - Palermo, R. Sandron, 1900

14. Sotto il Velame. Saggio di un'interpretazione generale del Poema Sacro, Messina, V. Muglia, 1900

15. Sul Limitare. Poesie e prose per la scuola italiana, Milano - Palermo, R. Sandron, 1900

16. Sul limitare. Poesie e prose per la scuola italiana, Palermo, R. Sandron, 1900

17. Fior da Fiore. Poesie e prose scelte, Palermo, R. Sandron, 1901

18. Centurio. Carmen Johannis Pascoli ex Castro Sancti Mauri in certamine poetico Hoeufftiano magna laude ornatum, Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1902

19. La Mirabile visione. Abbozzo d'una storia della Divina Commedia, Messina, V. Muglia, 1902

20. Canti di Castelvecchio, Lucca, A. Marchi, 1903

21. In Or San Michele. Prolusione al Paradiso, Messina, V. Muglia, 1903

22. Miei pensieri di varia umanità, Messina, V. Muglia, 1903

23. Paedagogium. Carmen Johannis Pascoli ex Castro Sancti Mauri  in certamine poetico Hoeufftiano magna laude ornatum, Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1904

24. Poemi Conviviali, Bologna, N. Zanichelli, 1904

25. Primi Poemetti, Bologna, N. Zanichelli, 1905

26. Fanum Apollinis. Carmen Johannis Pascoli ex Castro Sancti Mauri in certamine poetico Hoeufftiano magna laude ornatum, Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1905

27. Odi e Inni. MDCCCXVI - MDCCCCV, Bologna, N. Zanichelli, 1906

28. La Cunella, di Giovanni Pascoli, illustrata da tre acquarelli di Plinio Nomellini, «Il Giornalino della Domenica», 2 dic. 1906

29. Pensieri e Discorsi. MDCCCXCV - MCMVI, Bologna, N. Zanichelli, 1907

30. Rufius Crispinus. Carmen Johannis Pascoli ex Castro Sancti in certamine poetico Hoeufftiano praemio aureo ornatum, Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1907

31. Ultima Linea. Carmen Johannis Pascoli ex Castro Sancti Mauri in certamine poetico Hoeufftiano magna laude ornatum, Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1907

32. Le Canzoni di Re Enzio. La Canzone del Carroccio, Bologna, N. Zanichelli, 1908

33. Le canzoni di Re Enzio. La Canzone dell'Olifante, Bologna, N. Zanichelli, 1908

34. Le canzoni di Re Enzio. La Canzone del Paradiso, Bologna, N. Zanichelli, 1909

35. Ecloga XI sive Ovis Pecularis. Carmen Johannis Pascoli ex Castro Sancti Mauri in certamine poetico Hoeufftiano magna laude ornatum, Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1909

36. Nuovi Poemetti, Bologna, N. Zanichelli, 1909

37. Pomponia Graecina. Carmen Johannis Pascoli ex Castro Sancti Mauri in certamine poetico Hoeufftiano praemio aureo ornatum, Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1910

38. Fanum Vacunae. Carmen Johannis Pascoli ex Castro Sancti Mauri in certamine poetico Hoeufftiano magna laude ornatum, Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1911

39. Hymnus in Romam. Anno ab Italia in libertatem vindicata quinquagesimo. Testo latino e tradizione italiana, Bononiae, N. Zanichelli, 1911

40. Hymnus in Taurinos. Testo latino e traduzione italiana, Bononiae, N. Zanichelli, 1911

41. La grande Proletaria si è mossa…. Discorso tenuto a Barga il 27 nov. 1911 “per i nostri morti e feriti”, Bologna, N. Zanichelli, 1911

42. Poemi Italici. Paulo Uccello. Rossini. Tolstoi, Bologna, Zanichelli, 1911

43. Thallusa. Carmen Johannis Pascoli dum corriguntur plagulae, eheu, nobis ademti in certamine poetico Hoeufftiano praemio aureo ornatum, Amstelodami, apud Io. Mullerum, 1912

44. Limpido rivo. Prose e poesie di Giovanni Pascoli, Bologna, N. Zanichelli, 1912
45. Poemi del Risorgimento, Bologna, N. Zanichelli, 1913

46. Traduzioni e Riduzioni. Raccolte e riordinate da Maria, Bologna, N. Zanichelli, 1913

47. Patria e Umanità, Bologna, N. Zanichelli, 1914

48. Poemi Italici e Canzoni di Re Enzio, Bologna, N. Zanichelli, 1914

49. Poesie varie. Raccolte da Maria, Bologna, N. Zanichelli, 1928

50. Prose di Giovanni Pascoli con una premessa di Augusto Vicinelli, Milano, A. Mondadori, 1946