venerdì 15 giugno 2012

La piana


La piana Lucchese

La memoria della Piana Lucchese
 
a cura di Elena Toader, Elena Pietrasanta ed Annamaria Cioffi

             



" L’eco degli zoccoli "

Ricordare da dove veniamo per comprendere quello che siamo.

Seguiamo allora i passi fatti da famiglie contadine che si sono trasformate in aziende industriali facendo conoscere questa parte di Lucca in tutto il mondo.



                  


 Lo zoccolaio:



 

Lo zoccolo tipica calzatura dei contadini lucchesi, ricavata dalla lavorazione del pioppo verde ed intagliata a mano, è diventato nel tempo una delle più importanti attività della zona di  Segromigno in Piano.
Lo zoccolo, in principio intagliato grossolanamente a mano resistente e pratico, era la calzatura adatta alla dura vita dei campi.
 
A partire dagli anni 50 da calzatura agricola si trasforma divenendo tra gli anni 70 ed 80 un accessorio di moda.
 

La lavorazione, svolta durante le veglie all’interno delle tipiche case della campagna lucchese “case di corte “ , affiancava quella principale agricola.



Divenne poi la principale attività con un fiorire di piccole aziende familiari e poi industrie affermatesi sia  sul mercato Americano che Europeo.

Oggi queste aziende producono calzature di alta qualità anche per i marchi più importanti della calzatura italiana.

Le cascine e  i granai vennero trasformati in piccoli laboratori.
Lo zoccolo lavorato a mano con strumenti quali  “l’uncavino “ e lo “sfiossino” ed una panca a tre piedi e tanto “olio di gomito “ veniva chiamato “pianella”.

La prima lavorazione dello zoccolo partiva dal taglio del legno se ne ricavavano i ceppi che venivano lavorati dai “ ceppini” se ne ricavava il fondo a cui veniva appliata una  suola in gomma per non scivolare. Si passa poi alla lavorazione della tomaia in pelle e quindi all’assemblaggio, la sera si sentivano gli “spillini” spillare la tomaia al fondo; magari dopo aver fatto il turno di mattina in manifattura , alla cantoni o nelle cartiere.

http://www.gavorchio.it




Casa di corte :


Il tutto ruota attorno alla “corte”
Unica nel suo genere è la casa di corte è la tipica abitazione della campagna Lucchese. 
Sono unità abitative una attaccata  all’altra, il padre permetteva ai figli di costruire la propria abitazione appoggiandosi alla propria , sviluppandosi in altezza si può dire che sono iprecursori delle villette a schiera dei nostri tempi.



Veduta di Corte Pistelli degli anni 50   




Sul davanti della casa in genere si trova la stalla e il granaio con le tipiche “mandolate” (tutelate dalle belle arti) con in mezzo una ampia aia a comune che ospitava anche il pozzo ed il forno per il pane.
La vita di corte era affascinante  fatta di solidarietà ed aiuto reciproco sia per il lavoro che per l’educazione dei figli, in genere le corti erano abitate da gruppi appartenenti allo stesso nucleo familiare.

Vita contadina nella piana lucchese:



La via Francigena: 



 


E una  strada storica che in epoca medievale costituiva il cammino principale attraverso il quale i pellegrini si recavano a Roma. La città di Lucca, che al traffico economico legato alla via Francigena doveva gran parte della propria ricchezza, era raggiungibile, provenendo dalla piana lucchese e determinò la costruzione, lungo il suo corso, di ospizi di accoglienza, borghi, monasteri e castelli che costituiscono esempi di architettura romanica.



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